Cava de’ Tirreni. Avevano il volto coperto da calze da donna e da una mascherina da chirurgo. Armati di pistole giocattolo modificate hanno messo sotto tiro i dipendenti e i clienti della filiale della Banca Intesa in corso Mazzini. Il loro colpo è però fallito. A fermarli due poliziotti di passaggio che li hanno notati. Immediato l'allarme alla centrale radio e nel giro di pochi minuti il piazzale della banca si è trasformato in una scena da film: sei agenti hanno circondato l’istituto di credito ed intimato ai due rapinatori di arrendersi. Poco più tardi Francesco Avorio, 53 anni di Napoli, e Cosimo Marisei, 53 anni anche lui napoletano (nelle foto), entrambi con precedenti penali sono stati arrestati con l'accusa di rapina in flagranza di reato. Sequetrata dalla polizia anche una Fiat Escort, che sarebbe servita per la fuga, nonchè le due pistole semi automatiche di colore nero, armi giocattolo modificate perchè prive del tappo rosso.
Ora gli uomini del commissariato di polizia, diretto dal vicequestore Pietro Caserta, sono alla ricerca del terzo complice, che avrebbe agito da palo. Tutto è accaduto poco prima delle 16. Secondo la ricostruzione fornita dalla polizia, due poliziotti della volante in servizio erano di passaggio in via Mazzini e hanno notato all'interno della filiale della Banca Intesa dei movimenti sospetti: due banditi mascherati e armati tenevano sotto tiro i clienti – una decina secondo le prime ricostruzioni – e gli impiegati dell’istituto. Gli agenti hanno immediatamente lanciato l'allarme alla centrale radio, chiedendo l'intervento dei rinforzi. In pochi minuti sotto il porticato della banca sono arrivati sei poliziotti e due volanti che hanno circondato l'area.
Con grande self control, necessario in una situazione così delicata visto che si trattata di banditi armati e per di più data la presenza di ostaggi, gli agenti hanno avviato la fase di “contrattazione”, intimando ai due rapinatori, ormai braccati, di deporre armi e bottino (già raccolto in una sacchetto di plastica). Dopo i primi tentennamenti i due pregiudicati si sono arresi. Marisei e Avorio sono stati così arrestati. Gli agenti hanno sequestrato la loro auto, una Fiat Escort sulla quale sono in corso accertamenti. Sotto sequestro anche le armi utilizzate. A quanto si è appreso si tratterebbe di pistole d tipo semi automatico di colore nero, armi giocattolo modificate perchè prive di tappo rosso.
Il bottino di 10mila euro è stato riconsegnato al direttore della banca. Il lavoro della polizia non è finito. In queste ore si stanno intensificando le indagini alla ricerca del complice, ovvero il palo della banda.«Sono soddisfatto per il lavoro svolto dai miei uomini – si è lasciato scappare il vicequestore Caserta – L'operazione portata in porto nel pomeriggio di ieri rientra in un più ampio piano di controllo predisposto in collaborazione con il questore per contrastare e prevenire i reati contro il patrimonio». Lunedì mattina, fra l’altro, gli uomini del commissariato di Cava hanno fermato due giovani rom con addosso arnesi per lo scasso e a sventare così possibili furti in appartamento. re.cr.