Cava de’ Tirreni. Inviata all'ufficio sanitario locale la bottiglietta di acqua minerale acquistata dalla due studentesse della IV dell'istituto Magistrale De Filippis, colte da malore dopo aver mandato giù un sorso durante lezioni. In attesa dei risultati degli esami che saranno eseguiti sul liquido contenuto nell'involucro di plastica, i carabinieri della stazione locale, diretta dal comandante Paolo Mannino hanno provveduto a ritirare tutte le confenzioni di acqua appartenenti alla stessa fornitura distribuita in giornata a Cava e in altri Comuni della provincia.

Per gli inquirenti non ci sono dubbi: nella bottiglietta sarebbe stato iniettato del detersivo. Il foro ritrovato sul collo della bottiglia e la schiuma sprigionatasi all'interno sarebbero delle prove inconfutabili del sabotaggio. In queste ore i militari sono al lavoro per svelare il giallo sull'autore del folle gesto che avrebbe potuto intossicare con conseguenze più gravi le due studentesse. Le indagini sono concentrare sulla ditta di Pontecagnano che rifornisce l'istituto per cercare di capire se si è tratto di un errore. Ma non solo. Si indaga sulla qualità e lo stato di conservazione dell'intero blocco di bottiglie caricate nel distributore automatico che si trova all'interno dell'istituto. Non si escludono però altre ipotesi.

Si tratta in ogni caso di indagini molto difficili: la bottiglietta incriminata prima di arrivare all'istituto Magistrale ha subito diversi passaggi dal magazzino al distributore, per finire i locali della scuola. Intanto all'istituto Magistrale, come nel resto in città, si è diffusa una vera e propria psicosi. «Poteva capitare a chiunque – dice la mamma di una studentessa – Se avessero bevuto più di un sorso chissà a quest'ora cosa sarebbe accaduto. Oggi non si può essere sicuri più di nulla. La scuola naturalmente non c'entra, poteva capitare dovunque». Visibilmente sconvolte le due studentesse colte da malore.

Ancora sotto choc hanno fatto fatica a rispondere alle domande dei carabinieri. «Abbiamo avvertito dei dolori atroci allo stomaco», hanno raccontato ai medici. I dirigenti scolastici, così come il corpo insegnante, tendono a sminuire l'episodio o meglio a non creare allarmismo. «Le ragaze sono state accompagnate in ospedale solo a scopo precauzionale. Può essere stato un banale incidente. È possibile che le bolle presenti all'interno della bottiglietta siano dovute ad una cattiva conservazione della stessa o un problema di scadenza». (di Simona Chiariello)