Si è tenuta nel pomeriggio di ieri, a Cava dei Tirreni, la Conferenza dei Sindaci dell’Asl Sa 1, convocata dal Presidente, il Sindaco di Cava dei Tirreni Luigi Gravagnuolo, su sollecitazione del Sindaco di Nocera Inferiore Antonio Romano, preoccupato per i “tagli” alle prestazioni sanitarie convenzionate messi in atto dalla Regione Campania e per la situazione della sanità campana in generale.
“Ringrazio il Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’Asl, il Dott. Luigi Gravagnuolo, per la sollecitudine con cui ha accolto la mia richiesta di convocare la Conferenza dei Sindaci in riferimento in particolare alla grave problematica che riguarda le strutture private convenzionate con l’Asl Sa 1. – ha detto il Sindaco Antonio Romano – Da questo mese, infatti, le strutture private accreditate di specialistica ambulatoriale si vedranno costrette a sospendere l’erogazione delle prestazioni a causa dell’esaurimento dei finanziamenti che la Regione Campania ha destinato a questa ASL per questo servizio. Dunque, da oggi, le prestazioni saranno a carico del Servizio Sanitario Nazionale. E quindi i nostri concittadini, che dovessero avere necessità di indagini anche delicate (radiografie, ecografie, TAC, radioterapia e risonanza magnetica), si vedranno costretti a pagarle di tasca propria. Da stamattina, infatti, per le settimane successive e almeno fino a fine anno, non saranno più erogate prestazioni su base di ricetta. Al riguardo, ho raccolto le sollecitazioni che mi vengono da imprenditori del territorio che danno servizi di qualità e consentono all’utenza di avere risposte valide. Nelle loro strutture, per tutto il mese di ottobre, hanno continuato ad erogare prestazioni senza essere coperti dalle sovvenzioni. Ora, da novembre, questo non potrà più accadere. Oltre che sui cittadini, inoltre, avremo ricadute economiche sugli stessi titolari delle strutture, che si aggiungeranno ai ritardi per il pagamento delle prestazioni rese. E non dimentichiamo che ogni titolare di una struttura privata ha fatto in modo in questi anni di aggiornare la struttura con nuovi macchinari, andando incontro a spese ingenti.
La sanità campana va sempre più in basso. E non possiamo rimanere indifferenti davanti a tutto questo. Credo che questo sia un problema di carattere generale, come di carattere generale è quello della sanità in questo momento. E’ una criticità che riguarda sempre più aspetti e che comincia a preoccupare, tra gli altri, anche i titolari dei laboratori di analisi. Quando si parla di sanità, vengono fuori una serie di problematiche con ricadute forti sui nostri concittadini, che purtroppo spesso hanno bisogno di servizi a causa anche di gravi malattie e che si vedono costretti a rivolgersi spesso alle strutture private per limitare i tempi di attesa e le file enormi. Inoltre, anche la necessità di mantenere i livelli occupazionali nelle nostre strutture sanitarie pubbliche e private deve essere motivo di riflessione per tutti noi. Comprendo le necessità Regione Campania di ridurre un po’ i costi, però è grave che proprio su questo ci siano delle ripercussioni. Non si può tagliare senza avere una prospettiva. Va invece a mio avviso fatto un discorso più ampio che parta dal Piano di ristrutturazione aziendale, che veda al primo punto la razionalizzazione delle risorse e delle strutture sanitarie presenti nell’Agro, dando a ciascuna struttura una sua specializzazione. L’Agro è un unico comprensorio nel quale secondo me non possono esserci reparti analoghi ovunque, ma si dovrebbe costruire una rete che veda in ciascun ospedale delle eccellenze.
A mio avviso, perciò, dobbiamo perciò sollecitare in ogni modo il responsabile della sanità in Regione Campania, l’Assessore Montemarano, e la Giunta Regionale a scongiurare questa situazione in merito alle strutture private e ad analizzare attentamente la sempre più critica situazione in cui versa la nostra sanità, il settore più importante in assoluto”.