Sarno, dieci anni dopo la tragedia

«Rivolgo a tutta la cittadinanza di Sarno, riunita nel commemorare i dieci anni trascorsi dalla terribile devastazione, un pensiero affettuoso ed un saluto solidale e partecipe». Nel giorno del ricordo, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato un messaggio commemorativo al sindaco di Sarno, Amilcare Mancusi. Nel decimo anniversario della tragedia che colpì le comunità di Sarno, Siano, Bracigliano, Quindici e San Felice a Cancello, il Capo dello Stato ha voluto far sentire la propria vicinanza alle popolazioni alluvionate. Nel maggio del 1998, Giorgio Napolitano, da ministro dell'Interno, si attivò sin da subito per alleviare le sofferenze dei cittadini colpiti. Il sindaco Mancusi, ha letto il messaggio del presidente della Repubblica durante l'inaugurazione del torneo giovanile di calcio e durante la cerimonia di benedizione delle lapidi da parte del vescovo Gioacchino Illiano in viale Margherita. Nell'omelìa al cimitero in suffragio delle 137 vittime, il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno ha invitato ancora una volta le istituzioni a non dimenticare i territori colpiti dalla catastrofe. Presenti alla cerimonia commemorativa anche il prefetto di Salerno, Claudio Meoli, il questore Vincenzo Roca, l'ex vicecommissario per l'emergenza idrogeologica nelle zone alluvionate, Pasquale Versace. Nella giornata del ricordo, un corteo silenzioso ha attraversato via Pedagnali e viale Margherita, luoghi simbolo della tragedia. Il corteo si è fermato davanti al monumento dedicato alle vittime. Il vescovo Illiano ha benedetto le lapidi con i nomi delle 137 vittime, scanditi dagli studenti dell'Istituto tecnico-commerciale "Guido Dorso". Un ragazzino di dieci anni ha letto un poesia per non dimenticare. Proprio in quel momento, come un presagio, è iniziata a scendere una pioggia leggera. «La doverosa custodia della memoria – ha detto Monsignor Illiano – deve tradursi in un comune impegno per impedire il ripetersi di simili eventi». Una costante tutela dell'ambiente e del territorio. Cosa che è mancata in questi anni. «A dieci anni dalla tragedia – ha commentato il sindaco Mancusi – il compito delle istituzioni non dev'essere soltanto quello di ricordare le tante vite spezzate dalla tragedia, ma dev'essere anche quello di riflettere e di impegnarsi perché simili catastrofi non accadano più». Il primo cittadino di Sarno ha elevato a simbolo della rinascita la nuova caserma dei vigili del fuoco di Episcopio, inaugurata nel marzo scorso. «Il suono della campanella rappresenta a partire da oggi il segnale di avvio della nuova caserma dei vigili del fuoco». La giornata commemorativa ha vissuto un altro momento di preghiera tra i ruderi dell'ex ospedale Villa Malta. Padre Maurizio Albano, ha celebrato una santa messa nella cappella San Giuseppe, ricordando il sacrificio di quanti, medici e infermieri, persero la vita nel compimento del proprio dovere. Oggi l'ex Villa Malta versa in uno stato di totale abbandono e degrado, circondato da erbacce e rifiuti. Nessuno ne parla più, se non in occasione di ogni 5 maggio. La custodia della memoria va rispettata anche recuperando frammenti sopravvissuti alla furia della natura, sia pure appartenenti a una vicenda tragica. Si intitola "Maggio, la memoria e il fango", ideazione e coordinamento di Ernesto Dello Iacono, il prosieguo delle manifestazioni commemorative previste per oggi.

Cfr Il Mattino, articolo di Antonio Orza.