Schiamazzi al Borgo: interviene la polizia

Cava de’ Tirreni. Schiamazzi, motorini in sosta selvaggia in barba alla chiusura del centro storico e ancora cocci di bottiglia, cartoni e cicche sotto i portoni del centro storico. Sono alcuni dei motivi che hanno spinto i residenti del Borgo, svegliati a loro dire dalla musica, a chiedere il pronto intervento della polizia. Un venerdì movimentato per il popolo della notte: le volanti della polizia sono piombate al Borgo Scacciaventi dopo le numerose telefonate e reclami di cittadini. «Siamo alle solite: musica alta anche dopo la mezzanotte, motorini parcheggiati nelle traverse e sotto i nostri portoni e ancora bottiglie rotte, spinelli ed altro in strada – spiega Giuseppe Salsano, residente al Borgo Scacciaventi nonchè presidente dell'associazione Ordine e Quiete – Venerdì notte abbiamo dovuto chiamare la polizia per fermare tutto quel fracasso». Caso ha voluto che poche ore prima una delegazione di residenti aveva incontrato il sindaco per affrontare il nodo “movida”. «Ho continuato a ripetere al sindaco che l'ordinanza in vigore è monca, perchè non contempla o meglio non regolamenta in maniera precisa e dettagliata gli orari per l'emissione di musica nei locali pubblici.

Gravagnuolo ha accolto le nostre lamentele e ha promesso di convocare una riunione con l'assessore al ramo e con i gestori», racconta Salsano. Dunque piena disponibilitù del primo cittadino ad accogliere i reclami dei residenti, sebbene già nelle settimane scorse l’assessore al Commercio Enzo Servalli avesse ribadito i contenuti dell'ordinanza tutt'ora in vigore. In essa è stabilito che per i locali notturni limite orario per l’emissione di musica è la mezzanotte e che solo per particolari eventi può essere prolungato fino all’1 di notte, con il contenimento dell’emissione di musica entro una soglia di decibel più bassa rispetto alle ore serali; il tutto nel rispetto della quiete dei residenti. «A questo punto chiediamo che l’ordinanza venga rivista – invita il presidente Salsano – Chiediamo il pugno duro». Completa disapprovazione da parte dei gestori dei locali pubblici, stanchi dei soliti attacchi generici, fatti di denunce gratuite e strumentali.

 

«Non siamo per l'impunibilità: chi sbaglia deve pagare, ma bisogna lasciar lavorare chi investe per la ripresa commerciale di Cava, che sta lentamente recuperando la sua immagine di qualità». Con l'avvicinarsi degli appuntamenti estivi una battaglia tra residenti confortati dalle associazioni a difesa dei cittadini, e l'imprenditoria che opera nel settore della ristorazione e del divertimento rischia di essere un boomerang per chi lavora in questo settore e non solo per l'immagine della città. Quello che si chiede da più parti è un tavolo di conceratazione per trovare una soluzione a problemi che sembrano ripetersi con puntuale regolarità. (Simona Chiariello)