Cava de' Tirreni. Monta la protesta dei commercianti al quartiere dei Pianesi contro la chiusura, a partire da lunedi mattina e sino al 15 settembre, di via Bassi e via Pietro Formosa per il rifacimento della rete fognaria. L’itinerario alternativo previsto dal sindaco Gravagnuolo non piace agli esercenti, arrabbiati. Li penalizzerà fortemente. Molti i fornitori si sono detti indisponibili a consegnare la merce passando per strade strette, come quelle dei pianesi, che non consentono un agevole e sicura manovra: “Se lunedì inizieranno i lavori con questo dispositivo di traffico, ci opporremo. L’alternativa è chiudere bottega” dice un esercente. “I tir che abitualmente mi riforniscono mi hanno chiesto di provvedere a mie spese a trovare un area per il carico e scarico merci, altrimenti mi lasciano a secco” fa sapere il titolare della Gri ve co, azienda che da oltre 50 anni rifornisce di colori e vernici privati e piccole ditte. I lavori oggetto di polemica sono quelli che porteranno a realizzare nuove fogne, marciapiedi e pavimentazione su via Giovanni Bassi e via Formosa, che resteranno chiuse al traffico dalle 7 del mattino alle 19 di sera di tutti i feriali, e al sabato dalle 7 alle 14.
I commercianti sono sul piede di guerra. Nei fatti il dispositivo di traffico alternativo, che tra l’altro ha avuto parere negativo dal comando polizia locale, prevede che i mezzi pesanti e piccoli camion che devono rifornire gli esercenti arrivati a piazza De Stefano, per raggiungere la zona di via Bassi dove sono presenti circa una 20 di esercizi commerciali tra cui alimentari, frutterie, e rivendite varie, dovranno percorrere via Alessandro della Corte, strada larga all’inizio ma con strozzatura finale, in cui ci passa a stento un automobile, attraversare piazza Bassi, proseguire e svoltare su via Baldi. Manovre difficili viste le dimensioni della strada, bisognerà stare attenti anche ai pedoni vista l’assenza di marciapiedi: “Blocchiamo il cantiere che ci isolerà dal resto della città. Nemmeno i camion della spazzatura potranno passare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda la Griveco: “Ho tir che vengono dal nord e dalla Sicilia. Mi hanno riferito che la merce la consegneranno a Napoli e poi se non voglio chiudere me la devo andare a prendere li”. Se sono convinti che le fogne devono essere fatte, i commercianti chiedono di rivedere un piano cervellotico che ingolferà l’area ma anche il piano d’intervento. Oltre a residenti e mezzi di rifornimento, sempre che sia possibile farli passare, il quartiere verrà invaso anche dai veicoli che arriveranno dalla Badia, da Passiano, da via Senatore e diretti a piazza S.Francesco, visto che Palazzo di Città ha negato la soluzione di invertire via Luigi Parisi. (di Vincenzo Lamberti)