Telecamere per scovare i palpeggiatori sui bus

L’ultimo caso ha fatto suonare nuovamente la sirena dell’allarme. Le molestie subite da una donna autista del Cstp, durante la propria attività di guida, da parte di un viaggiatore, ripropone nuovamente il problema della sicurezza a bordo degli autobus che effettuano il servizio di trasporto pubblico. Interviene il presidente della commissione trasportoi pubblici del Comune Pasquale Amoroso: «Questo fenomeno, associato anche a quello dei borseggi sui bus, evidenzia, purtroppo, una disgregazione sociale che andrebbe seriamente approfondita ed affrontata con la dovuta energia da parte di tutti i soggetti addetti alla sicurezza pubblica. Per cui nell'esprimere anche a nome della Commissione Consiliare da me presieduta, la piena solidarietà alla donna autista coinvolta nella vicenda, ritengo doveroso sollecitare i vertici del Cstp afffinchè vengano adottati tutti quei provvedimenti tendenti a prevenire e combattere tutti quei fenomeni delinquenziali che possono verificarsi a bordo degli autobus». Poi la proposta: «Sarebbe opportuno attivare e rendere operative le telecamere a circuito chiuso all'interno di tutti i mezzi di nuova generazione che, per quanto di mia conoscenza, sono già predisposti a tale funzione . Così come, senza ulteriore indugio, vanno attivati e collegati con la centrale operativa aziendale i pulsanti relativi ai sistemi di allarme e di pericolo che pure sono presenti sul posto guida del conducente nella quasi totalità dei bus». Amoroso inoltre chiede al Questore una maggiore e più assidua presenza delle forze dell'Ordine in borghese a bordo dei mezzi. «Sarebbe inoltre opportuno – aggiunge, dare maggiore e più autorità al personale aziendale che esercita servizio di controllo e verifica a bordo, assegnandogli la funzione, oltre a quella vigente di "agente di polizia amministrativa" anche quella di "guardia giurata" .

Fonte: Il Mattino