Una mattinata di storia e cultura quella del 9 maggio nel cuore di Napoli: come precedentemente notificato su queste pagine di NoceraTV, al Maschio Angioino, luogo già di per sé particolarmente suggestivo, diversi rappresentanti dell’Ordine dei Cavalieri Templari Cristiani “Jacques de Molay” hanno tenuto una conferenza stampa per presentare il romanzo storico del professor Angelo Mascia “Boe Muliake – Il Re Templare”.
A presiedere l’evento, fra gli altri, il Gran Priore Cav. Massimo Maria Civale, il Presidente dell’Accademia Federico II di Napoli Cav. Prof. Domenico Cannone e naturalmente il professor Angelo Mascia, autore del testo. Per l’occasione la sala è stata addobbata con diversi oggetti simbolici dell’Ordine stesso quali elmi, spade e statuette, e sono state inoltre esposte le “Lettere di un Cavaliere Templare”, che riassumono alcuni dei principi e dei valori fondamentali che l’Ordine “Jacques de Molay” si prefigge.
La Giornata Templare s’è articolata in brevi presentazioni, interessanti approfondimenti da parte dell’autore e letture scelte, impreziosite da interpretazioni sceniche e accompagnamenti musicali canori. A rendere il tutto ancora più suggestivo è stata la ritualità dell’evento, dall’entrata in sala dei Confratelli (che, rigorosamente in mantelli bianchi con croce rossa , con solennità hanno preso posto imbracciando vistose spade), alle premiazioni finali, con rilasci di lauree honoris causa e attestati prestigiosi come omaggio a curricula particolarmente impegnati sul fronte umanitario: va ricordato infatti che tra le attività dei Cavalieri Templari Cristiani “Jacques de Molay” figura il volontariato.
Il romanzo si incentra su una figura appartenente alla storia medievale della Sardegna la cui verità storica s’è intrecciata con la leggenda: l’erede al trono di Costantino di Torres, Gonario, divenuto secondo il mito un essere demoniaco noto come Boe Muliake. Il periodo è quello delle Crociate, pertanto di importanza cruciale per l’Ordine Templare. Il protagonista della storia, infatti, compie un vero e proprio percorso spirituale: vendicando una terribile profanazione del suo stesso trono (e dunque della sua famiglia), egli si macchia di un oscuro peccato tanto grave da esser punito ancora in vita. Le conseguenze delle sue azioni, infatti, lo trasformano in un vero e proprio diavolo (secondo l’iconografia cristiana) con tanto di zoccoli e coda, portatore di morte. Ma Gonario – ormai Boe Muliake – avrà modo di riscattarsi, conoscendo un certo padre Bernard (l’autore del Codice dei Templari in persona!) e seguendo la sua esortazione a prendere parte alle Crociate, per divenire infine, durante la seconda Guerra Santa nella quale combatte, il Re Templare a tutti gli effetti.
L’autore Mascia ha dichiarato con grande entusiasmo di aver optato per il romanzo in quanto una tipologia di testo particolarmente adatta a rendere fatti storici appetibili ad una più ampia gamma di lettori, tramite un sapiente mix di verità e ‘condimenti folkloristici’ (in ogni caso parte di una cultura reale), in funzione di una esperienza narrativa avvincente ed appagante unita comunque al fascino della scoperta: non solo la Sardegna ed i suoi miti, infatti, ma anche luoghi esotici come l’Estremo Oriente ed i più importanti snodi commerciali della Via della Seta e della Via delle Spezie, nonché scenari in Terra Santa, costituiscono le ambientazioni del testo. “Se avessi fatto un saggio non sarebbe stata la stessa cosa”, commenta saggiamente e con simpatia il professore. L’estensione del pubblico di lettori dunque non è questione di scopi meramente commerciali ma anzi di una più nobile causa, degna di una persona appassionata alla cultura (in particolar modo quella medievale) quale s’è mostrato Mascia, il cui intervento è stato coronato da un preziosa affermazione, nonché un augurio che tutti dovremmo rivolgerci: “Vorrei che tutti leggessero non per diventare poeti o letterati, ma per essere liberi”.
Lorenzo Abagnale