Cava de’ Tirreni. Un ritardo di comunicazione, la mancata osservazione del termine di preavviso di tre giorni dallo svolgimento dell'udienza del Riesame: sono questi i motivi per cui è tornato in libertà Giovanni Ragosta. Il ventinovenne pregiudicato, noto alle forze dell'ordine specie per reati di violenza allo stadio e tutt'ora imputato nel processo a carico di otto ultras per gli scontri di Verona, è stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti del commissariato di polizia, diretti dal vicequestore Pietro Caserta, con l'accusa di violenza di domicilio, tentata violenza sessuale, lesioni personali aggravate nei confronti dell'ex moglie. Ieri mattina il suo avvocato, Mario Secondino, ha presentato ai giudici del Tribunale della Libertà l'istanza di scarcerazione sollevando come eccezione, pena nullità, la mancata notifica nei tre giorni precedenti all'udienza per il Riesame. I giudici hanno accolto il ricorso ed è venuta così a cadere la custodia cautelare e il giovane è tornato in libertà. Come si ricorderà Ragosta era stata raggiunto da un'ordinanza che lo obbligava agli arresti domiciliari. (Simona Chiariello)