Acciaroli. Imbarcazione da diporto sfreccia accanto a un natante a tutta velocità, gli fa imbarcare acqua e lo affonda. I tre turisti a bordo, due pensionati e un ragazzo di Giugliano e Miano, si buttano in mare e sono recuperati dopo una quindicina di minuti dalla guardia costiera. E subito scatta la caccia all'imbarcazione pirata che è sfrecciata via senza fermarsi. È accaduto nella tarda mattinata di ieri a circa 800 metri al largo del porto di Acciaroli. A.E, 59 anni, di Giugliano, il suo amico A.G., 61 anni, di Miano, entrambi pensionati, e il figlio diciassettenne di quest'ultimo, S.G., tutti in vacanza ad Acciaroli, hanno fermato la barca in mare aperto e, con le canne da pesca in mano, si stanno dedicando al comune hobby. I minuti passano spensierati, in attesa di qualche bella preda da poter mostrare con orgoglio sulle tavole delle proprie famiglie. Invece, attorno alle 12,45 la pesca sportiva è bruscamente interrotta dall'avvicinamento a tutta velocità di un'imbarcazione da diporto lunga circa 16 metri. «Aveva lo scafo beige», è l'unico particolare, oltre alla lunghezza, che riusciranno a indicare più tardi i tre alla guardia costiera impegnata nelle indagini. E il piccolo natante di 7 metri, dopo il passaggio dell'imbarcazione più grande, accusa subito grosse difficoltà: a poppa imbarca molta acqua e, nel giro di una manciata di minuti, affonda. Prima però il proprietario riesce a lanciare l'sos, puntualmente raccolto dall'ufficio locale marittimo di Acciaroli, comandato da Amleto Tarani. E subito parte l'operazione di soccorso coordinata dal circondario marittimo di Agropoli guidato dal tenente di vascello Maurizio Vitale. A soli 15 minuti dalla richiesta di aiuto arriva sul posto il gommone Gcb 66 della locamare di Acciaroli che issa a bordo i tre malcapitati, tuffatisi in acqua dopo l'affondamento. Quasi in contemporanea arriva anche un'altra imbarcazione privata di 15 metri, targa di Gaeta e prua rivolta verso Salerno, che poco prima ha visto sfrecciare a velocità sostenuta la barca di 16 metri diretta a sud. I tre turisti sono accompagnati presso l'ufficio marittimo dove viene riscontrato il loro buono stato di salute. E subito partono anche le indagini: vengono raccolte le testimonianze dei tre che erano a bordo del natante affondato e viene diffusa la descrizione dell'imbarcazione beige al personale in servizio presso i porti situati a sud di Acciaroli, fino ai confini della Campania. L'ordine trasmesso è segnalare tutte le barche corrispondenti alla descrizione che dovessero entrare in porto per rifornimenti o per ormeggio, in modo da poter consentire un raffronto diretto con le vittime di quello che, con termine tecnico, si chiama urto equiparato. Ma le ricerche si allargano anche ad altri fronti, ovvero la rotta delle Eolie che è solitamente percorsa proprio dalle grosse imbarcazioni che transitano davanti al litorale cilentano. Le difficoltà nelle ricerche comunque non mancano, vista la completa assenza di indicazioni sulla targa dell'imbarcazione, che è invece l'unico elemento identificativo certo. Comunque gli uomini della Capitaneria non disperano e sono convinti che qualche segnalazione arriverà.
Elisabetta Maganiello, Il Mattino