Truffa all’Inps, scattano le perquisizioni

Nocera Inferiore. Nuova maxi inchiesta sulle truffe all'Inps della procura nocerina: perquisite una decina di aziende agricole e l'abitazione e l'ufficio di un funzionario Inps della sede di Nocera, e anche gli studi di consulenti del lavoro. Le aziende sono dell'Agro nocerino e dell'ebolitano, mentre di vari comuni della provincia di Salerno sono i numerosi indagati. I sostituti procuratori Giuseppe Cacciapuoti e Roberto Lenza hanno ordinato le perquisizioni nell'ambito di un'indagine tesa a scoprire un'associazione a delinquere finalizzate alle truffe ai danni dell'Inps con le assunzioni di falsi braccianti agricoli, al fine di lucrare illecitamente le varie indennità previste per la disoccupazione agricola, la maternità ed altre. Questa volta, però, potrebbe esserci qualcosa di più. Oltre la contestazione di associazione a delinquere e di truffe, i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria presso la procura nocerina, diretta dal luogotenente Massimo Santaniello, e i colleghi dell'Arma del nucleo antifrodi comunitarie di Salerno, retto dal capitato Vincenzo Ferrara, potrebbero individuare reati legati all'illecito recepimento di aiuti comunitari per alcune coltivazioni. Secondo le ipotesi al vaglio degli inquirenti, alcune ditte avrebbero assunto centinaia di persone quali braccianti, ma che in realtà nei campi non avevano lavorato. Sulla vicenda gli inquirenti mantengono uno stretto riserbo. Come in altri casi, basta pensare all'operazione «Ghost», è probabile che gli inquirenti si siano imbattuti in terreni che risultavano affittati dalle imprese agricole quando così non era, numero di persone assunte al di sopra delle possibilità che poteva assicurare l'attività dell'aziende assumente e altre irregolarità. Il tutto per far risultare un numero minimo di giornate di lavoro ai falsi braccianti tanto da far scattare a loro favore le indennità di disoccupazione e maternità, soldi che, una volta elargiti dall'Inps, solitamente vengono suddivisi tra lavoratore, titolare dell'azienda, "caporali" e professionisti. Visto che molti lavoratori in agricoltura sono stranieri, non è da escludersi che qualche falsa assunzione sia servita anche per giustificare il rilascio o il rinnovo di permessi di soggiorno. Quelli dei braccianti fantasma è un fenomeno dilagante che impegna profondamente le attività dei tribunali e delle procure del Mezzogiorno e le sedi dell'Inps. L'Istituto di previdenza ha attivato anche una task force di controllo che ha scovato molte irregolarità: alcune aziende smascherate nelle loro pratiche illegali, inoltre, non inviano gli elenchi dei lavoratori realmente adoperati sui campi, causando l'automatico blocco del pagamento delle indennità agricole per tutti i loro dipendenti (sia reali che fasulli) a danno dei lavoratori onesti.