Pomodori in quantità, su e giù per lo stivale. I carichi erano fittizi, il business dagli importi gonfiati, consentiva alle ditte di fruire di contributi comunitari a fondo perduto pur senza averne diritto. Nei guai sono finiti anche il titolare di una azienda agricola brindisina, Leonzio De Fazio, un erchiolano, Marcello Longo, e Damiano De Fazio, carovignese. I loro nomi figurano tra i trenta rinvii a giudizio decisi dal gup del Tribunale di Nocera Inferiore: il reato contestato a tutti, per lo più titolari di ditte agricole, è la truffa aggravata. Avrebbero certificato forniture fasulle di pomodori per avvantaggiare una ditta di Scafati, la “F.lli Strasso Srl” e avrebbero beneficiato di una ricompensa proprio per l’aiuto fornito.

Attraverso l’emissione di false fatture e l’attestazione di operazioni inesistenti i produttori e le cooperative agricole campane, pugliesi e calabresi, riuscivano ad ottenere decine di migliaia di euro di fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.