Cava dei Tirreni. Alla guida della sua Kawasaki investì un uomo che stava attraversando: Carmine Esposito, 66enne cavese ex dipendente delle Ferrovie dello Stato, morì sul colpo. A distanza di 5 anni dal tragico incidente Biagio Masullo, 35enne cavese, è stato condannato a 10 mesi di reclusione e al risarcimento dei danni nei confronti dei familiari, la moglie e cinque figli. A deciderlo il giudice del Tribunale di Salerno Tea Verderosa, dopo la requisitoria dell’avvocato Marco Salerno, difensore e rappresentante legale della famiglia Esposito: «Una sentenza che accogliamo con soddisfazione – dice l’avvocato Salerno – Nel corso del procedimento abbiamo dimostrato che la Kawasaki al momento dell’impatto procedeva a circa 100 km di velocità. Un vero bolide che ha investito uccidendolo il povero Esposito» . La tragedia si consumò l’8 giugno del 2003. In un caldo pomeriggio d’inizio estate Carmine Esposito era uscito di casa ( da qualche anno l’uomo si era trasferito in un’abitazione a Vietri sul Mare) per raggiungere il mare.
Era in compagnia di una sua conoscente, Emilia Meczuca di origini polacche, e stava attraversando la strada. In pochi istanti la tragedia : i due vengono presi in pieno da una Kawasaki 750 guidata da Biagio Masullo (con lui sulla moto anche un suo amico Antonio Senatore). Esposito fa da scudo alla donna, il suo corpo viene sbalzato in aria e recuperato a oltre 30 metri dal luogo dell’incidente. Inutile ogni soccorso, l’uomo muore sul colpo. La donna, invece, dopo ore di agonia si salva.
Per i due centauri, trasportati al San Leonardo, solo lievi ferite. I carabinieri e la polizia municipale eseguono i primi rilievi. Dagli accertamenti risulterebbe la velocità sostenuta tenuta dal mezzo al momento dell’impatto. Nell’inchiesta avviata nei confronti di Fasullo il magistrato incaricato formula l’accusa di omicidio colposo. Adesso, a distanza di cinque anni e dopo un lungo dibattimento in aula, arriva la sentenza di condanna. Il giudice Verderosa decide per una pena di 10 mesi di reclusione, Masullo viene condannato anche al risarcimento dei danni.
La strada dove si consumò la tragedia è stata ribattezzata da tanti, complice l’elevato numero di incidenti registrati, statale killer. Il tratto di strada che collega Cava-Vietri è stato più volte al centro di polemiche sulla sicurezza stradale. La morte di Carmine Esposto sconvolse l'intera città di Cava. Nonostante l'uomo si fosse trasferito da qualche anno a Vietri aveva vissuto tutta la sua vita nella cittadina metelliana dove aveva lasciato la moglie e i suoi cinque figli.(Simona Chiariello)