Una giornata dedicata alle suore di clausura

Oggi, nella diocesi di Nocera-Sarno, sarà celebrata la giornata «pro oranti bus», per ricordare l'attività dei monasteri di clausura, spesso misconosciuti o considerati sterili luoghi di isolamento. «Nuceria Alfaterna», la diocesi fondata da San Prisco, già elogiato da San Paolino, vanta due antichi monasteri femminili di clausura: delle Domenicane di Sant'Anna e delle Clarisse francescane. In entrambi la vita contemplativa, ricca di meditazioni e preghiere anche notturne, si alterna al lavoro manuale che offre loro sostentamento, e alle iniziative in favore dell'educazione della gioventù femminile. In questi ultimi tempi, infatti, sono fiorite diverse vocazioni di ragazze provenienti anche dall'estremo oriente, e in particolare dalle Filippine. La regola delle claustrali resta rigida, ma non è più inflessibile (qualcuno ha detto crudele) come un tempo. Citiamo per tutti l'esempio di due giovani sorelle, entrambe domenicane di Nocera, che avendo il padre solo e ammalato, furono autorizzate dalla Priora a allontanarsi nelle ore diurne dal monastero per andare ad accudire il genitore, rientrandovi in serata. Fu un caso eccezionale. Di monache nocerine uscite dal monastero si ricorda infatti, solo il permesso concesso sessant'anni fa, il 18 aprile 1948, quando lo scontro elettorale tra la Democrazia Cristiana e l'allora Partito Comunista aveva tutte le caratteristiche della guerra fredda. Il mondo cattolico fece quadrato ed anche la Chiesa si mobilitò con tutte le sue forze. E mentre religiosi e religiose facevano opera di persuasione verso gli elettori, l'arcivescovo di Napoli – che era allora il cardinale Alessio Ascalesi – pensò di «schierare in battaglia», quasi come truppe fresche, anche i circa duecento seminaristi del Seminario Maggiore. La «missione» era chiara: far ritorno a casa e sensibilizzare parenti e conoscenti – con la collaborazione dei parroci – indirizzandoli al voto cattolico. Contemporaneamente, si ordinava a tutte le claustrali di varcare, quel fatidico 18 aprile 1948, il cancello che volontariamente si erano sbarrato alle spalle fin dalla gioventù. L'appello fu subito accolto dal vescovo di Nocera, e fu così che anche le claustrali nocerine ebbero il permesso di recarsi alle urne. Ma già da tempo, in tutte le chiese, si recitava ogni giorno una speciale preghiera «per il tempo di elezione», nella quale si invocava l'aiuto dell'Altissimo contro «il pericolo che i cattolici dimentichino la gravità del loro dovere e diano il voto a candidati o partiti che non offrano la morale certezza di rispettare pienamente il suo Vangelo.

articolo di raffaele mezza tratto dal quotidiano "il mattino"