Cava de' Tirreni. Sempre più serrato il dibattito sull'Urbanistica. Il Pdl incalza mentre l'amministrazione Gravagnuolo è impegnata nella redazione del Puc. «Ma è il Put (Piano urbanistico territoriale, redatto nel 1977 e approvato nell'87per i territori della penisola sorrentino-amalfitana) il vero limite a Cava sia per l'attuale Piano regolatore che per il futuro Puc» spiega il consulente urbanistico di An Francesco Avagliano.
Di qui l'iniziativa del Pdl di un invito al sindaco Gravagnuolo, al presidente della commissione urbanistica e all'assessore Rossana Lamberti perché si facciano promotori di una proposta istituzionale, con gli altri 34 sindaci dell’area, per trovare con Regione e Provincia le soluzioni idonee per soddisfare le esigenze delle comunità. Il Put è stato sempre vissuto dai Comuni coinvolti come un vincolo che limita la crescita del territorio. «La conseguenza è stata – afferma Antonio Barbuti (Pdl) firmatario della nota inviata che il Put da strumento di una pianificazione territoriale e tutela paesaggistica nel corso degli anni per la sua natura rigidamente vincolistica e per niente flessibile, a strumento che nei fatti ha favorito il proliferare dell'abusivismo edilizio». Di qui la necessità di una rivisitazione di tale strumento urbanistico, «che deve essere più flessibile per consentire la crescita urbanistica del nostro territorio» aggiunge Giovanni Baldi (Pdl).
Occorre una sostanziale rivisitazione del Put di qui l'impegno di un coinvolgimento dei consiglieri regionali, provinciali e le amministrazioni dei 34 comuni della penisola sorrentino-amalfitana per avviare un processo di pianificazione comune che parti dal basso e che tenga conto delle reali esigenze dei interessati. Sulle modifiche la giunta Gravagnuolo ha formulato una proposta riguardante il residenziale passando dall'indice di 1 vano per abitante a 0,75 vano per abitante e il terziario dove ai 3 metri richiesti sostituire mq 4. «È una scelta sbagliata – controbatte Avagliano – l'anagrafe edilizia risulta aggiornata al 1993-94. Bisognerebbe effettuare una nuova e completa anagrafe edilizia includente tutti i manufatti realizzati con i condoni del 95 e del 2003». E ritorna la necessità di una rivisitazione del Put. «È la legge che deve servire ai cittadini e non il contrario» ribadisce l'avvocato amministrativista Francesco Accarino. (di Giuseppe Muoio)