Le ragioni di una protesta a tutela del camionista, arriva giovedì 4 giugno su Rai Due, in prima serata nella trasmissione Annozero condotta dal noto presentatore Michele Santoro. Ha fare chiarezza sull'esasperazione dei camionisti il presidente dell'associazione nazionale "Italia Truck -Usae" presieduta da Franco Feniello in CB "Cicciobello", originario di Valva che dopo circa trent’anni di professione sulle spalle decide di far qualcosa per far cambiare le regole. Infatti grazie alle sue testimonianze l’associazione è riuscita ad avere una sua identificazione giuridica aderendo al sindacato indipendente dell'Usae e individuare varie problematiche che da anni affliggono proprio questa martoriata categoria. In poco tempo sono moltissimi i camionisti italiani che hanno aderito all'associazione Italia Truck che ha sede praticamente in tutta Italia, crescendo a vista d'occhio a  tutela della categoria. Una voce che ha fatto presto a farsi sentire a livello nazionale, grazie appunto alla protesta portata avanti in questi mesi sempre e solo a tutela del camionista, Franco Feniello infatti "combatte" contro i soprusi per far valere i diritti degli autisti a livello nazionale. "Troppi i soprusi e pericoli che la categoria è costretta ha subire pur di lavorare – dice in una dichiarazione il rappresentante nazionale di Italia Truck – Franco Feniello- infatti da una indagine condotta dall'Istat nel 2006, ha stabilito che sono state oltre 1,5 miliardi le tonnellate di merci trasportate in Italia. La metà del totale è costituita da minerali greggi o manufatti, cementi, calci, materiali da costruzione e derrate alimentari. Mentre tra il 1 agosto e il 31 dicembre 2007, i mezzi pesanti ispezionati sono stati 46.322, quasi 17 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2006. Le trasgressioni accertate dalla polizia sono state oltre ottomila, un incremento del 37,2% in confronto agli ultimi cinque mesi dell'anno precedente. Per questo gli autisti sono costretti dalle aziende a guidare per giorni senza dormire. E nessun rispetto delle leggi è il diario di due settimane sugli autotreni, praticamente "Licenza di uccidere", un camion bomba che trasporta scatoloni, pacchi e pacchettini da consegnare in orario a Roma o da altra parte. Per questo non serve diventare terroristi per fare una strage. Undici tonnellate di motrice, nove di rimorchio e quindici di merce sotto il telone sono un ordigno: trentacinque tonnellate in discesa a cento all'ora non le ferma nessuno. Basterebbe una coda invisibile dietro la prossima curva. Oppure una macchina in sosta a destra per un guasto, la catastrofe. Un mondo, quello dei trasporti su strada in Italia dice ancora – Franco Feniello – è ormai una corrida. I camionisti assunti dalle ditte che lavorano in conto terzi devono correre il più possibile o vengono licenziati. I padroncini che guidano il proprio camion devono adeguarsi o perdono i contratti. Qualcuno per non addormentarsi alla guida pensa addirittura ha cominciare a sniffare cocaina. Sono queste le ragioni di un allarme che l'associazione da tempo lancia a tutti i patrocini, ai camionisti che alla classe dirigenziale che ci governa per fermare queste schegge impazzite". Tutte situazione di grande pericolosità che la trasmissione di Annozero parlerà in prima serata giovedì 4 giugno, il tutto a tutela di tanti camionisti indifesi e incapaci di potersi ribellare per non perdere il proprio posto di lavoro. Quando invece gli orari di guida, i cronotachigrafi, i tempi di riposo riguardano norme europee da rispettare soltanto all'estero. Una volta rientrati in Italia è un tutti contro tutti. Dalla concorrenza sleale di imprenditori che costringono i dipendenti a ritmi massacranti per esaudire le richieste sempre più frenetiche dei committenti. Mentre molte aziende nel frattempo hanno aperto sedi nell'Europa dell'est ed hanno licenziato autisti italiani, sostituiti con colleghi slovacchi, polacchi e romeni, pagandoli a basso costo. Con l'ultima frontiera sono i moldavi ad avere la meglio nell'assunzione in questo lavoro dei trasporti, visto il vantaggio della patente estera: se vengono sorpresi dalla polizia a commettere irregolarità gravi, non perdono punti e non rischiano di rimanere a piedi.